Il Tribunale di Sondrio, sentenza n. 63 del 3 marzo 2021, ha accolto la domanda risarcitoria avanzata dalla vittima di atti di bullismo nei confronti dell’autore degli illeciti, ormai maggiorenne, e dei genitori di quest’ultimo. Nella circostanza il bullo, resosi autore – quando era ancora minorenne – di quattro distinti episodi delittuosi perpetrati in danno dell’attore, tutti astrattamente configurabili come illecito penale, è stato condannato a rispondere personalmente dei fatti addebitatigli ai sensi dell’art. 2043 del Codice Civile. In via solidale, peraltro, il giudice di merito ha altresì condannato i genitori del bullo per non avere assolto adeguatamente agli obblighi educativi nei confronti del figlio minore, dettati dall’art. 2048 del Codice Civile. Ai fini risarcitori, nella valutazione dei danni non patrimoniali subiti dall’attore, il Tribunale ha tenuto in considerazione anche l’intensità del dolo, la reiterazione delle condotte poste in essere dal convenuto e la reazione avuta dalla vittima.